Rubo clamorosamente il titolo ad un best seller a firma di Brianna Wiest.

Un libro sull’auto-sabotaggio, che racconta di quanto spesso, all’interno di una vita che certamente facile non è, il vero ostacolo al raggiungimento dei nostri obiettivi siamo noi stessi.

È un testo che descrive esattamente la posizione che Anna ha tenuto per tutta la nostra collaborazione, in cui la frase che più spesso ha pronunciato è stata: “non ce la faremo”.

Ma Anna non è la sola e non ha alcuna colpa, questa è una situazione in cui tantissimi di noi spesso capitiamo.

È dovuta alla paura di non farcela, al vedere sempre il problema per intero senza mai scomporlo e per assurdo…alla paura di raggiungere la felicità.

Perché ciò che si è raggiunto può essere perso e allora meglio un continuo tendere a qualcosa mentre ci lamentiamo di non poterlo avere piuttosto che ottenerlo e poi chissà…

Noi pessimisti cronici siamo così (lo sono io per primo che mi sono bevuto questo volume in una settimana).

Cosa fare quindi?

Molto più facile intervenire da esterno che su sé stessi.

Nello specifico per aiutare i ragazzi io mi sono travestito da ottimista.

Ho sempre spiegato tutto nel dettaglio perché le paure provengono dal non sapere cosa ci accadrà. Ho diviso il nostro percorso in piccoli pezzetti di un puzzle che abbiamo ricomposto un po' per volta ed al momento giusto.

Mi sono preso la responsabilità della rotta, cosa non da poco, ma necessaria.

Così abbiamo venduto la prima casa di Tiberio e Anna (senza avere ancora il nuovo appartamento) ed abbiamo acquistato un secondo immobile con le caratteristiche necessarie alla famiglia, in una zona fantastica e nei termini economici che ci eravamo imposti.

Certo per alcune cose serve un professionista.

Ma per arrivare a capire di averne necessità alcune volte serve leggere un libro.

Come quello che ho regalato ad Anna.

Alcune volte la felicità è vicina…e la montagna sei tu!