Chi pensa che di mestiere vende le case.

Chi invece ha capito che la casa è una porzione della vita della gente e noi, non ci occupiamo di mattoni, ma aiutiamo le persone ad entrare in una nuova fase della loro vita.

Sono stato il primo tipo di agente immobiliare.

Contavo le vendite.

Al principio volevo battere gli altri.

Ad un certo punto da battere c’era solo il me stesso degli anni precedenti.

Ero divenuto un pò triste in una tale solitudine.

Non rinnego quel momento perché mi ha dato tutte le competenze e gli strumenti che ho oggi.

Ma ad un certo punto, durante il covid, chiuso in casa, ho sentito che tutto quello che avevo imparato era qualcosa da mettere a disposizione più degli altri che di me stesso.

Per questo oggi non ci sono più pratiche ma persone da aiutare e tutelare in un momento cosi delicato.

Per questo oggi a darmi la massima gioia è la certezza che Giusy, Eligia e Simone, seppur in posizioni differenti, si siano sentiti sempre accompagnati e protetti mentre eseguivano questo difficile attraversamento.

Come un traghettatore che ti conduce da uno sponda all’altra di un fiume in piena che hai l’obbligo di attraversare, cosi il nostro ruolo dovrebbe mirare alla salvaguardia della gente più che delle cose.

I mattoni possiamo lasciarli affondare, le persone no.