Chi è Arcangelo Grippa?
Dai diamanti non nasce niente,
Dal letame nascono i fior.Via del campo – Fabrizio De André
Iniziare una pagina chi sono con questa citazione è quanto mai inusuale ma certamente calzante per raccontarti qualcosa di me.
Ogni risultato che ho raggiunto è stato figlio di un momento in cui l’emozione primaria era lo sconforto.
Da lì, con un colpo di reni, e la consapevolezza che la direzione fosse soltanto una, cioè in avanti, ho provato a dare sempre un senso nuovo ad ogni mia giornata.
Con quale fine ultimo?
Di diventare una forza positiva per me e per gli altri.
Spero questo traspaia in tutto quello che faccio e che tu possa apprezzarlo.
IL LICEO SBAGLIATO PER COMPRENDERE LA COSA GIUSTA: I NUMERI NON CONTANO!
Non so se da ragazzi sappiamo davvero cosa stiamo facendo al momento della scelta dell’istituto superiore da seguire.
Forse siamo semplicemente troppo giovani in quel momento per una scelta così importante, che dovrebbe orientarci verso l’età adulta e il futuro. Abbiamo troppa poca esperienza di vita alle spalle e l’ingenuità di un mondo ancora da capire.
Sta di fatto che ho sbagliato liceo: scientifico.
Se la fisica, a tratti, ha avuto qualche impatto sulla mia persona, la matematica mi è stata del tutto indifferente.
L’idea che qualcosa fosse schematica, che non si potesse rendere tangibile da un punto di vista pratico, l’ha resa per me una materia arida.
Giustamente la matematica non è un’opinione, si dice.
In contrapposizione, però, amavo immensamente le materie umanistiche.
Lettere e filosofia erano per me, più che obblighi, piacevoli passatempi.
Mi affascinavano le persone.
Come si comportano in talune situazioni e perché lo fanno.
I racconti delle loro vite e poter discutere e crescere con i loro pensieri.
Ho iniziato a pensare che avrei amato aiutare le persone.
Non tantissime magari, data la mia timidezza, non avrei mai raggiunto ruoli di spicco sociale.
Ma i numeri non contano!
L’importante per me era essere importante nelle loro vite.
UN ERRORE DIETRO L’ALTRO: L'UNIVERSITA’
Sono stato studente di Criminologia.
La voglia di aiutare le persone ed una morale di ferro, del tipo che se perdi il portafoglio te lo restituisco con le banconote dentro, mi hanno portato a pensare che fosse la strada giusta.
Quello che non mi hanno detto quando avevo un sogno ed ero giovane, è che la realtà spesso non collima con le tue aspettative.
Non posso spiegare tutto.
Ma posso dire che spesso il sistema tende a portarti fuori da ciò che ritieni giusto.
Puoi fare quella deviazione o portarti all’uscita.
Ho scelto la seconda.
Persa la passione, ed anche discretamente squattrinato, l’idea di continuare per anni un percorso solo per convenzione sociale è stata per me fuori da ogni logica.
Sono tornato a casa, dove l’azienda di famiglia mi aspettava...per poco.
SAI COSA HA GRANDE VALORE MA TI PUO’ PORTARE COMUNQUE AL FALLIMENTO? L’ONESTA’.
Al mio esame per l’abilitazione da agente immobiliare, dopo le domande di tutta la commissione, mi è stato chiesto di discutere l’argomento che più mi aveva colpito di tutto il corso.
Ho parlato del procedimento fallimentare.
Mi hanno chiesto il perché di quell’argomento e ho spiegato che in famiglia avevamo avuto una piccola impresa che avevamo dovuto chiudere.
Mi hanno chiesto, a mio parere, cosa ci avesse portato a chiudere e ho risposto serenamente: l’onestà.
Immediatamente il presidente mi ha chiesto se, potendo, avrei cambiato il modo di agire optando per qualcosa di meno corretto ma più redditizio.
Ho risposto di no.
Non ero mai stato ricco, ma mantenere la nostra integrità non mi aveva mai fatto sentire povero.
Sta di fatto che ancora una volta, dopo l’università, essere nel giusto mi ha portato a perdere.
Sono tornato per lavorare nell’azienda di famiglia che al primo soffio di vento contrario dell’economia, dati i bassi margini dovuti alle cose fatte per bene, ha chiuso.
Ho iniziato però la mia crociata.
Avrei dimostrato che aiutare le persone onestamente non è sinonimo di sconfitta.
AGENTE IMMOBILIARE (QUASI) PER CASO
Nel 2010 quindi mi sono trovato a dovermi trovare un altro impiego.
Mi sono fermato un attimo a ragionarci.
Mandare curriculum indistintamente è come andare a pesca sparando a casaccio in mare con una pistola: pochissime opportunità di cogliere l’obiettivo.
Mi serviva qualcosa che:
- premiasse le mie qualità commerciali;
- avesse a che fare con le persone e con l’aiuto agli altri.
Sapevo che solo intrecciando le mie abilità con ciò che volevo fare avrei ottenuto risultati e mi sarei aperto una strada nuova.
Ho scartato quindi tutti i settori nettamente commerciali (telefonia e similari).
Ho scartato tutto ciò che aveva a che fare con le persone ma non portava loro beneficio (settore tabacco).
Ho mandato il CV alle agenzie immobiliari.
E mi è stata data un’opportunià...
CAPIRE DI ESSERE IMPORTANTE PER LA GENTE
I primi sei mesi sono stati davvero tosti.
I costi erano nettamente più alti degli introiti.
Ma il lavoro mi piaceva e avevo la sensazione di dovermi solo ambientare e che la gavetta sarebbe stata formativa.
Con le prime vendite poi ho avuto la certezza di qualcosa che avevo solo intuito:
le persone apprezzano, ringraziano e comprendono se ci metti cuore, percepiscono che loro sono la tua priorità, che il tuo primo interesse è la loro tutela in un passaggio così importante.
Avevo deciso. Sarebbe stato il mio lavoro.
Da quel momento in avanti, con le giuste difficoltà del caso, è diventato tutto più semplice.
Una famiglia dopo l’altra che ho aiutato, sono diventato sempre più contento del mestiere che svolgevo.
Nel 2015 sono diventato il primo agente del mio marchio per Puglia Molise e Basilicata.
Nel 2016 (solo perché mi è stato detto che in pochi hanno saputo fare doppietta) ho battuto i numeri dell’anno successivo e sono stato di nuovo il primo agente per il marchio in tre regioni.
Dal 2017 non ci sono state più classifiche, per riprendere poco prima della pandemia.
IL COVID. UNA SOLA VITA, IL DOVERE DI NON SPRECARLA. GALLERIA IMMOBILIARE
Avrei potuto rimanere dove ero per sempre.
Non stavo male ed un debito di riconoscenza mi avrebbe legato per sempre a chi mi aveva insegnato un mestiere.
Ma da tempo pensavo ad altro.
Pensavo che questo mestiere, come tutto, si evolve.
Pensavo che ci fossero decine di migliorie che si potevano e si dovevano apportare, visto che amavo il mio lavoro.
E se il tran-tran quotidiano non mi permetteva di fermarmi a pensare, tutto preso dall’incessante lavoro, a porre un freno ci ha pensato la pandemia.
Ci ha obbligato a fermarci.
Ci ha fatto riflettere.
Ci ha tolto persone.
Ci ha ricordato che siamo qui di passaggio… un passaggio da rendere quanto più significativo possibile.
Così, invece di stare sul divano e fagocitare Netflix, ho lavorato 14 ore al giorno per creare GALLERIA IMMOBILIARE.
Ho stretto partnership con professionisti di settori affini.
Ho creato contenuti nuovi.
Ho strutturato piani di lavoro innovativi.
Ma soprattutto ho cambiato rotta.
Ho deciso che avrei puntato su qualità ed etica.
Per farlo ho scelto di avere pochi clienti per volta.
Perché dalle superiori ad oggi un filo conduttore non si è mai perso: non contano i numeri.
Contano le persone, tutelarle e collaborare con loro con onestà per aiutarle in uno dei passaggi più difficili della loro vita.
Spero un giorno di poter aiutare anche te!
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